SCICLI/Plaja Grande – “Abbiamo stimato i danni in circa 70.000€. Ma con certezza lo sapremo solo a lavori ultimati“. Lo dice Antonello Firullo, patron dello stabilimento balneare, ristorante e pizzeria ‘Titanic’ a Plaja Gande. I danni sono il lascito del ciclone e relativa mareggiata del 9 e 10 febbraio scorso.
“Appena possibile abbiamo ripreso i lavori per ripristinare praticamente tutta la zona esterna estiva, che è andata distrutta” – continua Firullo. “Anche se però all’interno con il ristorante non ci siamo mai fermati”.
I danni in 70.000 € sono per adesso una stima. “In effetti – continua Firullo – l’importo finale sarà definito quando i lavori saranno finiti. Cosa che vogliamo fare certamente prima dell’estate“.
La “Tempesta Helios”, il ciclone di Febbraio
Il ciclone Helios, definito di tipo “Medicane” (Mediterranean Hurricane) è nato nella mattinata dell’8 febbraio con una depressione generatasi sullo Stretto di Sicilia in seno ad un flusso di correnti sud-occidentali in arrivo dal Nord Africa ma in realtà appartenenti alla più ampia circolazione di aria fredda che stava interessando il Mediterraneo centrale e l’Italia da diversi giorni. Sicilia orientale e le Isole Pelagie sono battute da venti con raffiche tra 80 e 90 km/h, un’intensità da tempesta tropicale. (fonte meteoAM).
Proprio per la potenza della tempesta, anche il “Titanic”, come altre strutture balneari, ha subito forti danni.
“In quella settimana – ricorda Antonello – abbiamo passato qui il giorno e le notti. Guardando onde così alte che non avevo mai visto. La speranza era che le protezioni, che avevamo messo, riuscissero a fermare la potenza del mare. Per fortuna, hanno fatto il loro lavoro anche se alla fine abbiamo contato da 150 e 200 mq di area esterna che è stata spazzati via. Oggi abbiamo ricostruito tra il 40 ed il 60% del danno, ma ancora rimane molto da fare“.
Firullo, seguendo quelle che erano state le indicazioni dell’amministrazione, ha comunicato la stima dei danni anche se, a tutt’oggi, non ci sono state comunicazioni relativamente a contributi per i danni.
“Vedremo se ci sarà un contributo per aiutarci a sostenere le spese – conclude. Devo dire che è stata davvero dura: in tanti anni di mia esperienza nel settore, questa è la prima volta in tal senso. E secondo me, se la tempesta durava un’altra mezza giornata o un giorno, le cose sarebbero andate molto male“.
