CATANIA – Il Movimento Mec e il Comitato Bebo (per la difesa degli interessi dei Bed and Breakfast e dell’Ospitalità) e i Comitati Vussia tornano sul tema dell’abbattimento dell’aerostazione Morandi, dopo la diffusione di informazioni positive sul progetto della demolizione e della ricostruzione della nuova aerostazione.
“Pochi giorni fa, le nostre sigle hanno messo in guardia il pubblico e le istituzioni sui rischi che la procedura di abbattimento dell’aerostazione Morandi possa creare un danno da due a quattro miliardi l’anno. Confermiamo i dati e contestiamo quanto affermato pubblicamente da alcune fonti circa l’aumento del traffico degli aeroporti siciliani.” A dichiararlo è Claudio Melchiorre, presidente del Movimento Mec.
Gli esperti delle associazioni e dei comitati dei consumatori e delle piccole imprese, ricordano le previsioni IATA e anche la tendenza economica nel settore aeronautico della Sicilia.
Costi di demolizione maggiori della ricostruzione
I consumatori fanno anche notare che i costi della sola demolizione della Morandi superano di molte volte l’investimento economico per riattare i settemila metri quadri disponibili per garantire subito l’aumento del traffico.
Ma, come riporta Focus Sicilia, per il segretario della Fitl CGIL, Alessandro Grasso “noi siamo convinti che le infrastrutture vadano completate e noi avevamo già sollevato il problema all’inizio del 2022. Lo pensiamo tuttora: l’aeroporto rischia di implodere e il Terminal C non basta rispetto alla crescita esponenziale dei passeggeri“.
Sempre secondo l’approfondito articolo di Focus Sicilia, l’Enac, l’Ente Nazionale Aviazione Civile, ha approvato il Piano degli investimenti 2016-2030 di Sac e per il nuovo “Terminal B” l’impegno di spesa sarebbe di oltre 140 milioni di euro