ROMA – E’ stato definito “un successo” il numero di domande – quasi 500 rispetto alle 300 previste – che sono pervenute al Ministero del Turismo per il la partecipazione al bando “Fri-Tur” per la riqualificazione delle strutture ricettive.
Il bando Fri-Tur si inserisce pure lui nel pacchetto del PNRR nazionale consente di intervenire per interventi di riqualificazione energetica, riqualificazione antisismica, eliminazione delle barriere architettoniche, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, installazione di manufatti leggeri, realizzazione di piscine termali (solo per gli stabilimenti termali), digitalizzazione
acquisto o rinnovo di arredi e spese per prestazioni professionali.
Importante l’investimento che si chiede all’impresa ricettiva, cioè tra 500.000 e 10.000.000 di €. Per cui si parla di grandi alberghi, villaggi turistici, grandi comprensori. Anche i porti turistici potrebbero avere accesso a tali fondi.
Dell’intero pacchetto di interventi, il 50% è destinato alla riqualificazione energetica mentre per il derelitto Sud, cioè le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, c’è una riserva del 40% del bando.
Certo, qui non siamo come nel bengodi fantastico e deragliante del “bonus 110” ed i contributi sono nella misura massima del 35% delle spese ammissibili. Per raggiungere allora eventualmente il totale dell’importo da sostenere, l’impresa turistica può accedere ad un mutuo bancario agevolato a cui collegare un mutuo bancario a tassi di mercato.
La domanda può essere presentata entro il 20 Aprile 2023.
Info: https://www.invitalia.it