CATANIA – Sempre più turisti scelgono la Sicilia come meta per trascorrere il ponte di Ognissanti: + 17% del traffico di passeggeri in più rispetto al 2022 secondo quanto comunica la SAC, la società di gestione dell’aeroporto di Catania.
Sono 207 mila i passeggeri nazionali e 103 mila i viaggiatori internazionali che nel periodo tra sabato 28/10/2023 e lunedì 06/11/2023 hanno scelto l’Aeroporto di Catania e Comiso come meta di destinazione e partenza per il proprio viaggio durante il ponte del 1° novembre. Lo certificano i nuovi dati elaborati da SAC, la società di gestione dell’Aeroporto di Catania e Comiso.
Fonte: SAC Catania
Arrivi internazionali
A fare registrare percentuali maggiori di crescita è stato il comparto internazionale con un +29%: per la precisione, i passeggeri provenienti dall’estero sono stati oltre 100.000 a fronte dei 79.998 del 2022 (+28,8%). Per quanto riguarda, invece, i passeggeri nazionali, il dato supera i 200.000 nel 2023, contro i 184.870 dell’anno precedente, in crescita del 12%.
Malta la destinazione preferita
Malta è la destinazione preferita con 32 movimenti (erano 26 nel 2022); seguono Tirana, Bucarest, Budapest e Parigi.
Per quel che riguarda le destinazioni nazionali, la Capitale resta la meta favorita, con 160 movimenti contro i 140 dello scorso anno; seguono i due aeroporti di Milano, poi Bologna e Venezia.
“I numeri premiano l’aeroporto di Catania. Il trend, registrato precedentemente, si conferma anche nel lungo ponte di Ognissanti, evidenziando come lo scalo etneo continui ad attirare compagnie aeree, che hanno aumentato le frequenze di molti collegamenti, nazionali e internazionali, e passeggeri, in costante crescita. Un grande risultato per il nostro aeroporto e per il nostro territorio, che può avvantaggiarsi molto dei flussi turistici fuori stagione” – commenta Nico Torrisi, amministratore delegato della SAC.
Caro biglietti e lotta all’algoritmo al grido “W i ragionieri”
Un problema di arrivi pare si porrà, invece, per il periodo di Natale, con un individuato aumento del costo dei biglietti aerei.
Lo ha indicato il Codacons che in un comunicato ha evidenziato sul proprio sito i 300€ per un volo per la Sicilia.

Le tariffe però sono a quei livelli, se – già oggi – uno vuole partire proprio alla vigilia del 25 Dicembre. Fino intorno al 18 dicembre si parla di un centinaio di euro. Ma è ammissibile e corretto che una compagnia aerea faccia decidere al mercato e se la domanda aumenta, anche il prezzo segue. Se poi uno deve partire proprio il 24, si adegua. O si fa il Natale da n’altra parte. (Tariffe Ita-Airways)
A livello europeo, comunque pare ci sia un intervento in collaborazione con l’Antitrust italiano per valorizzare la lotta contro l’algoritmo che si occupa proditoriamente di gestire la produttività aziendale fissando i prezzi e non far fallire le compagnie, permettere di pagare stipendi, costi, contributi, ecc ecc ecc.
Forse l’intervento potrebbe portare a cancellare l’algoritmo e tornare al ragioniere con la calcolatrice in mano che “fa i conti“.

Regione: “ghé pensi mi”
Peraltro, su questo ennesimo allarme biglietti, la Regione Siciliana si è fatta avanti con promessa di contribuzione contro sto ‘caro biglietti‘. Manco a dirlo.
La decisione la si può leggere qui, pur se non di facile comprensione perchè, all’italiana, le cose semplici non funzionano.
Ed allora in generale lo sconto è per i residenti ed è del 25%. Al 50% arriva per alcune categorie scelte dal governo regionale: studenti, disabili con almeno il 67% di invalidità, residenti con un Isee inferiore a 9.360 euro. Però poi il biglietto deve essere superiore a 62,50 euro; se è compreso tra 50,01 e 62,50 euro, lo sconto sarà calcolato in modo da portarlo a 50 euro; la riduzione del costo totale del biglietto potrà arrivare fino a un massimo di 75€; per le “categorie prioritarie”, l’ulteriore scontro del 25% sarà applicato sui biglietti di costo superiore a 50 euro.
Peraltro, è nata una polemica anche su questo. Perchè tra social e commentatori, si lamenta che la Regione ha dimenticato i siciliani non più residenti. Certo: si poteva mettere dentro anche, chessò, i discendenti argentini di 4^ generazione che vivono a Caracas! Mah!
Sono tasse e soldi pubblici. Meglio usarli..meglio
Su questo intervento della Regione che sostanzialmente non fa altro che pagare con le tasse i viaggi altrui, non tutti sono d’accordo. Dal Codacons al MEC, Movimento Elettori Consumatori, particolarmente attivo nel tema gestione trasporti aerei ed aeroporti.
Il MEC, per tramite del suo sempre presente presidente, Claudio Melchiorre, evidenzia che “il dramma è che i siciliani pagheranno ancora di più il trasporto aereo, prima con i biglietti, poi con il contributo regionale, vale a dire con nuovo debito e tasse. Paghiamo come sempre due o tre volte lo stesso servizio.”

Molto concretamente Melchiorre individua la causa del caro-prezzi: un problema mondiale. Che è un effetti piuttosto complesso e che va dall’inflazione, al caro carburante, alle politiche green, alla mancanza di personale, e via dicendo.
Dice infatti il MEC: “Trentacinque milioni di euro sono comunque una posta di bilancio francamente insufficiente per ‘gestire’ i prezzi dei biglietti aerei. Il livello dei prezzi è deciso da fattori generali, che possiamo definire mondiali, e da eventuali strozzature locali. Pensare di risolvere con trentacinque milioni l’equilibrio dei prezzi mondiale –conclude Melchiorre– e le inefficienze strutturali siciliane, in riferimento ai prezzi dei biglietti aerei, è scientificamente assurdo, politicamente non credibile, amministrativamente uno spreco, penalmente una potenziale fonte di malaffare per dare soldi agli operatori aerei, in cambio di niente.”
Qui di seguito una immagine del report IATA sulla condizione mondiale del traffico aereo. Il LINK a tutto il report, è qui
