SCICLI – Potrebbe avere un nuova destinazione urbanistica la ormai cadente struttura dell’ex orfanotrofio estivo dello storico personaggio di Scicli, ‘padre Gabriele’.
I lavori in essere dovrebbero procedere, in una prima fase, per quella che si può definire la “messa in sicurezza” dell’immobile, con l’abbattimento di parti precarie. Poi si tratterà di capire che tipo di progetto è stato previsto per tale “location”.
Allo stato attuale c’è il massimo riserbo su cosa dovrà essere fatto: una sorta di ‘segreto industriale’ che è stato opposto alla richiesta di informazioni.
Società Bresciana, con proprietà Veneta, iscritta a Ragusa
La società che si sta occupando dell’ex orfanotrofio è la Aldrizzoli srl, una società che ha la sede legale in c.da Costeverdi, a Sampieri nel comune di Scicli. Un’area che pare destinata più a case di civile abitazione che a uffici.
In ogni caso, la Aldrizzoli è una società piuttosto nuova e non è di matrice iblea. E’ stata creata appena un anno fa, il 17 dicembre 2021, presso uno studio notarile di Brescia.
Il nome ‘Aldrizzoli’ viene probabilmente dalla sincrasi, la fusione, di parte dei cognomi degli amministratori della società, i sigg. Aldrighetti e Maffezzoli che appunto possono dar vita ad “Aldri-zzoli”.
La residenza dei due amministratori presso lo stesso indirizzo, è nella splendida località di Lazise (VR) proprio sul lago di Garda, lato Veneto. Si tratta, probabilmente, quindi di una società a gestione famigliare.
E proprio la provenienza dal Veneto, una delle regioni leader in Italia per il turismo con circa 60milioni di presente medie annuali, potrebbe deporre a favore di un progetto nel settore turismo come si vocifera.
In effetti, l’oggetto sociale della Aldrizzoli srl spazia dalla “gestione di alberghi e strutture turistico-ricettive“, alla gestione di ristorazione, centri benessere, estetica, fitness. Poi ristorazione e catering.
Oltre che ad un generico riferimento alla costruzione e realizzazione di fabbricati conto proprio o conto terzi, risanamento conservativo e simili e la possibilità di partecipazione azionaria in altre società.
Ad oggi, la società risulta ‘inattiva’, procedura normale dopo la costituzione di una società in attesa che comunichi alla Camera di Commercio l’avvio della propria attività.
Oltre 10.000mq di spazio disponibile
La struttura della ‘Papazza”, così si chiama la contrada in cui il fabbricato ed il terreno sono localizzati, è piuttosto ampia. Si tratta di oltre 10.000mq di terreno con un edificio di circa 1.000mq su due piani.
Il piano superiore, a detta di chi lo ha visitato, si alza per 5 metri fino al soffitto, cosa che potrebbe dare ottime idee architettoniche di rivalutazione.
L’esterno si presta perfettamente a piscine ed accessori simili.
Non siamo riusciti a sapere con certezza, però, quale è il progetto previsto. Molta poca voglia di dare informazioni.
E così accanto all’idea di una struttura turistico-ricettiva, le ipotesi circolate sono di una location per eventi (matrimoni e simili). O anche una struttura di riposo per anziani. O altro.
Negli ultimi anni e per diversi anni, la “Papazza” è stata adibita, con una concessione da parte della proprietà, a centro sportivo per società di calcio, il cui progetto era di creare un punto di riferimento locale.
Con la buona volontà e l’impegno, si riuscì a dare forma ad un campo di calcio per gli allenamenti, a creare degli spogliatoi con relative docce. Si illuminò l’esterno con fari ed un circuito elettrico. Si creò persino una piccola palestra interna con qualche attrezzo di fitness, che ai tempi abbiamo potuto visitare. Tutti accessori che pare siano ancora la, rimasti dentro quelle stanze ed in quei luoghi.
Per il resto, per quella organizzazione sportiva, non fu possibile fare molto altro perchè le condizioni per una ristrutturazione seppure parziale erano impegnative. E molta parte dell’immoibile non era nemmeno accessibile.
Progetto turistico? Fors’anche per il centro storico?
I lavori, come si diceva, per adesso sono legati alla ridefinizione dei perimetri originari, alla pulizia dell’area esterna ed alla messa in sicurezza della parti.
Il progetto, se inserito in un contesto di sviluppo turistico, potrebbe essere interessante. Un hotel/albergo con relativi servizi potrebbe essere un buon approccio, ponendosi relativamente bene sia per il collegamento con l’area marittima di Sampieri sia con la città di Scicli.
Peraltro, se si è sbloccata la compra-vendita dell’area della Papazza, magari si è già cominciato a parlare di una cessione di un altro corposo immobile, sempre di ‘padre Gabriele’, ovvero quello nel centro storico di Scicli.
Anche questo storicamente utilizzato come orfanotrofio e scuola per arti e mestieri, è da decenni abbandonato.
A parte la necessità di trovare un compratore capace poi anche di ristrutturare e superare le sicure trappole burocratiche, pare che tutto sia imbrigliato nella eredità lasciata da padre Gabriele.
Che vede coinvolti gli eredi diretti e forse la Curia. D’altra parte, padre Gabriele era un religioso, un frate che con la raccolta di finanziamenti e carità pubblica, riuscì a mettere su tali due imponenti strutture. Con magari “voto di povertà” qualche referenza e riferimento alla Curia potrebbe esserci oltre che agli eredi famigliari.
Trovato il bandolo della matassa, questa struttura pure potrebbe essere riutilizzata per il turismo, un settore di enorme importanza per l’economica locale.
Disposta su tre piani, in pieno centro storico, potrebbe offrirsi come hotel di buona qualità.
Ad oggi, esempio, a Scicli manca un vero e proprio hotel/albergo che possa accogliere comitive numerose. Troppo spesso, dalle gite scolastiche alle comitive di anziani, non si trova alloggio completo in città e questi turisti vanno ad alloggiare in altri luoghi limitrofi. Venendo a Scicli in autobus e solo per la classica visita mordi-e-fuggi che lascia poco e niente alle attività imprenditoriali locali.
